Manzoni Bianco - Montello - Colli Asolani DOC Serafini & Vidotto
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Ha tonalità giallo-paglierino con luminosi e sottili bagliori dorato-chiari; è cristallino e di ottima consistenza.
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Ha tonalità giallo-paglierino con luminosi e sottili bagliori dorato-chiari; è cristallino e di ottima consistenza.
Coda di Volpe, uva citata già da Plinio il Vecchio nella sua “Naturalis Historia” col nome di “Cauda Vulpium” per il suo grappolo che in piena maturazione assume, appunto, la forma della coda della volpe.
Paglia con accennate sfumature verdognole, raggiunge riflessi dorati con l’invecchiamento.Al naso melone, mandarino e pompelmo con accenni di menta e qualche nota floreale nella fase giovanile.Al palato sapido, fresco e minerale, di marcata tipicità.
Greco è un uva così denominata perchè portata in Italia meridionale dai Pelasgi della Tessaglia nell’ VIII secolo A.C. È chiamata anche “aminea gemina” per la forma gemellare dei piccoli grappoli.
Fiano, uva chiamata dai Latini “Vitis Apiana” perchè le api sono particolarmente ghiotte della dolcezza di questa uva.
È il “cru” aziendale bianco, prodotto per la prima volta nel 2004 da uve Trebbiano di una vigna vecchia di 40 anni e selezionata per la qualità delle uve. L’età del vigneto e la sua particolare esposizione a nord-est, con escursione termica e ottima ventilazione estiva, conferiscono al vino una...
Ideale su crudité di crostacei e molluschi, risotto con gamberetti di laguna, trenette al pesto, fritto di scampi e calamari, asparagi gratinati. Ma stupendo compagno dei migliori prosciutti crudi a tendenza dolce: da S. Daniele a Parma, da Sauris a Montagnana.
Il COCCIOPESTO Trebbiano d’Abruzzo è un ritorno al futuro. Un progetto nato con la vendemmia 2017, quando decidemmo di vinificare il Trebbiano in giare di cocciopesto, realizzate con un impasto a crudo di laterizi, frammenti lapidei, sabbia, legante e acqua, essiccato all’aria per almeno 30...
Tra fine Ottobre e Novembre terza vendemmia per il Lugana Riserva del Lupo, otteniamo così acini con botrytis nobile.Otteniamo così acini con botrytis nobile dai quali possiamo estrarre tutta la mineralità dei nostri terreni che erano un tempo fondale del lago.
Falanghina dal termine greco-latino “Falango”, cioè “Palo”, in quanto la caratteristica della viticoltura campana è quella della “Vite legata al palo”, o sempre dal termine greco-latino “Falange”, dandogli però il significato di “Falange” del dito al quale si vorrebbe che l’acino somigli.