Verdiso Colli Trevigiani IGP Collalto
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La sua incredibile e fine nota acidula lo pone fra i vini più caratteristici e rappresentativi della terra trevigiana.
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La sua incredibile e fine nota acidula lo pone fra i vini più caratteristici e rappresentativi della terra trevigiana.
Coda di Volpe, uva citata già da Plinio il Vecchio nella sua “Naturalis Historia” col nome di “Cauda Vulpium” per il suo grappolo che in piena maturazione assume, appunto, la forma della coda della volpe.
Greco è un uva così denominata perchè portata in Italia meridionale dai Pelasgi della Tessaglia nell’ VIII secolo A.C. È chiamata anche “aminea gemina” per la forma gemellare dei piccoli grappoli.
Fiano, uva chiamata dai Latini “Vitis Apiana” perchè le api sono particolarmente ghiotte della dolcezza di questa uva.
È il “cru” aziendale bianco, prodotto per la prima volta nel 2004 da uve Trebbiano di una vigna vecchia di 40 anni e selezionata per la qualità delle uve. L’età del vigneto e la sua particolare esposizione a nord-est, con escursione termica e ottima ventilazione estiva, conferiscono al vino una...
Come sembra suggerire il termine, il grappolo di Pinot Grigio ha una dimensione modesta con acini fitti, appressati, come le squame di una pigna. Il colore, dall’altro lato, é tutto da scoprire. Nei monti lessini, caratterizzati da notevoli escursioni termiche, il Pinot grigio mantiene un sapore...
Mappale 77 è il frutto di un particolare assemblage di Chardonnay Pinot Grigio. Fermentiamo separatamente le tre varietà, presenti nella vigna identificata dal mappale 77 del comune di Trissino per poi studiare con grande cura l'assemblaggio in modo che possa rappresentare al meglio l'espressione...
Il COCCIOPESTO Trebbiano d’Abruzzo è un ritorno al futuro. Un progetto nato con la vendemmia 2017, quando decidemmo di vinificare il Trebbiano in giare di cocciopesto, realizzate con un impasto a crudo di laterizi, frammenti lapidei, sabbia, legante e acqua, essiccato all’aria per almeno 30...
Falanghina dal termine greco-latino “Falango”, cioè “Palo”, in quanto la caratteristica della viticoltura campana è quella della “Vite legata al palo”, o sempre dal termine greco-latino “Falange”, dandogli però il significato di “Falange” del dito al quale si vorrebbe che l’acino somigli.
Acronia nasce nel 2020 da un blend di Garganega e Durella, la prima macerata la seconda no; due uvaggi autoctoni con caratteristiche che si bilanciano a vicenda. Nato come un progetto destinato ad essere fuori dal tempo (a-chrónos), non ripetibile, nel 2021 a seguito di una brutta grandinata...