Groppello IGT Veneto Col Dovigo
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Vitigno locale quasi scomparso, ad una innata eleganza unisce un particolarissimo profumo di viole e mirtilli.
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Vitigno locale quasi scomparso, ad una innata eleganza unisce un particolarissimo profumo di viole e mirtilli.
I vigneti di Montecrocetta sono collocate su tufi di origine vulcanica con un'età media delle vigne di trent'anni. Nella tecnica di appassimento utilizzata dalla cantina all'appassimento si seguono secolari tradizioni locali, con un’attenzione sempre volta alla sperimentazione.
Vendemmia selezionata, parte delle uve raccolte in piccole cassette e poste in appassimento per 3 mesi. Lunga fermentazione e successivo affinamento in piccole botti di secondo passaggio. Messo in bottiglia senza filtrazione.
Ci sono voluti 35 atti notarili e 7 anni per riunire i tanti appezzamenti di Montebruna, proprietà di grande valore enologico. Quando ci siamo riusciti, per la gioia le abbiamo dato voci e versi, coinvolgendo artisti, poeti e musicisti che hanno cantato questa Barbera e la sua terra, “una terra...
E’ il nostro vino fondatore. L’originalità dell’etichetta con l’immagine del cinghiale e il nome ’insoglio”, luogo in cui questo animale si reca a grufolare e a rotolarsi, esprimono l’animo e la cultura maremmana. Molto fruttato, fine, lineare e versatile si compone di Syrah, Cabernet Franc,...
Velluto. Uva passita di Merlot e frutto fresco di Cabernet Sauvignon selezionato. Un anno di riposo in botte e un anno di maturazione in bottiglia. Stoffa e complessità.
L’Uccellone era il soprannome di una donna che viveva nella collina delle vigne. Il suo naso ricordava il becco di un uccello, in più vestiva sempre di nero: questo le valse il soprannome in paese. Da qui il nome Bricco dell’Uccellone.
I vigneti di Montecrocetta sono collocate su tufi di origine vulcanica con un'età media delle vigne di trent'anni. Nella tecnica di appassimento utilizzata dalla cantina all'appassimento si seguono secolari tradizioni locali, con un’attenzione sempre volta alla sperimentazione.
È il vino con cui inizia ufficialmente la storia di Braida: la prima uva per questo vino cresceva nella vigna di nonna Caterina e in cantina il nonno scriveva col gesso “La Monella” sulla botte di Barbera più esuberante.Nasce da vigneti giovani, è vivace e non è mai cambiata perché è perfetta...