Breganze Vespaiolo DOC Col Dovigo
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Splendido incontro tra la tipicità del vitigno Vespaiolo e la mineralità del terreno vulcanico di Breganze.
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Splendido incontro tra la tipicità del vitigno Vespaiolo e la mineralità del terreno vulcanico di Breganze.
Questo vino prende il nome dall’antica città di “Satricum”. Le più antiche tracce di capanne risalgono al IX Sec. a.C. ed erano organizzate in forma di villaggio con luogo di culto al centro. Tale insediamento, situato sull’altura prossima al fiume Astura, più tardi sarebbe diventato l’Acropoli...
Uvaggio Bianco tipico delle Doc Breganze, esprime aromaticità e mineralità portati all’estremo.
Vitigno a bacca bianca originario della Valle del Rodano che si è diffuso nel Sud della Francia. Famoso il pregiato “Condrieu”. Molto resistente alla siccità, si adatta bene ai climi caldi. Le uve in maturazione assumono un color giallo carico ed i grappoli si presentano piuttosto compatti. Ama...
Vitigno del Jurançon, zona prossima ai Pirenei francesi atlantici. Forma superiore del Gros Manseng, presenta bacche particolarmente piccole dalla buccia spessa, che producono esigue quantità di mosto e possono restare sulla pianta fino ad autunno inoltrato, sì da concentrare lo zucchero con un...
Vitigno di origini antichissime, diffuso nel Lazio già in epoca romana e citato da Plinio come “uva pantastica”. È presente nell’area che va dai Castelli Romani ai Monti Lepini, sino alle propaggini verso il mare.
Profumo molto intenso e intrigante con sentori di frutta gialla matura, fiori bianchi e vaniglia. Sapore fresco, strutturato, di buona persistenza. Note di frutta matura tendenti all'albicocca con uno sfumato accenno vanigliato.
Questo vino porta il nome dell’omonima uva, una varietà particolare del moscato giallo che nel linguaggio altoatesino da sempre è chiamata Pfefferer. Probabilmente per il suo aroma speziato, visto che in tedesco Pfeffer significa pepe.
La falanghina è coltivata secondo i tradizionali metodi diffusi anche in Germania e in Francia durante il medioevo, come nelle riggiole medievali conservate nella biblioteca casanetese oppure nella stampella dell'XI secolo della vendemmia longobarda nella chiesa di Santa Sofia a Benevento.
Il greco proviene da una vigna a cento metri in linea d'aria dalla docg di Avellino, ma le piante testimoniano di una vigna tra le più vecchie della varietà citata da Plinio. L'etichetta è una riggiola borbonica, del settecento, come tutte le etichette della casa vinicola.
Caudium significa coda, e la coda di volpe ha la sua zona di elezione a Cirignano, casale di Montesarchio in zona pedemontana. A Cirignano il vitigno cresce in zone difficili, povere, senza terreno, su pendii più ripidi della Mosella o della Val d'Aosta. Viticoltura estrema. L'etichetta è un...
Prende il nome dal vitigno omonimo che i latini chiamavano Vitis apiana, grazie alle api particolarmente ghiotte della dolceza di queste uve. Nel registro di Federico II di Svevia è annotato un ordine per tre "salme" di fiano. Anche Carlo D'Angiò impiantò nella propria vigna reale ben 16.000 viti...
Vero gioiello aziendale, nasce dalla concentrazione dell’appassimento dell’uva autoctona Vespaiola.
Intense note fruttate al naso che ricordano il sambuco, i fiori di acacia e la salvia legati da eleganti sentori di legno. Un vino dalla gustosa acidità e un lungo finale. Potenzialità di invecchiamento: 6 – 10 anni.
Di colore giallo paglierino intenso, ha un bouquet fresco e fine che ricorda le rose gialle e la noce moscata e con sentori di chiodi di garofano e cannella; di corpo, speziato e un’acidità vivace al palato.
Di colore giallo paglierino forte, al naso è fruttato, con sentori di noce, mango e melone; una lieve nota di legno rende il vino perfetto nel suo insieme armonico. Potenzialità di invecchiamento: 6-8 anni.
Questo Gewürztraminer è delicato ed elegante come il suono di un pianoforte. Proprio per questo ha preso il nome in onore del celebre brano “Per Elisa” di Beethoven. Aromi sfaccettati e complessi, vino molto raffinato grazie al suo buon equilibrio tra corpo e finezza. Bouquet ricco e vario con...
La donnalaura è l'emblema del luogo di origine della falanghina, Montesarchio, con due biotipi, uno conosciuto ora in tutta la Campania e un altro più raro, esuberante, e con grande acidità. Laura è la nonna del proprietario della casa vinicola, Pasquale Clemente.