Gibelè Bianco IGT Pellegrino
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Gibelè, la montagna dell’Isola dei dammusi. Un bianco da uva Zibibbo, secco e fresco, con intensi profumi di gelsomino, mela verde e cedro.
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Gibelè, la montagna dell’Isola dei dammusi. Un bianco da uva Zibibbo, secco e fresco, con intensi profumi di gelsomino, mela verde e cedro.
Dedicato al famoso ammiraglio inglese Horatio Nelson, che alla fine del Settecento era solito utilizzare il marsala per rifornire la sua flotta considerandolo una bevanda dai particolari effetti benefi ci curativi.
Coda di Volpe, uva citata già da Plinio il Vecchio nella sua “Naturalis Historia” col nome di “Cauda Vulpium” per il suo grappolo che in piena maturazione assume, appunto, la forma della coda della volpe.
Da uve zibibbo coltivate nei sabbiosi terreni vulcanici dell’isola, un delicato Moscato naturale dalle gradevoli note di pesca gialla, melone e agrumi.
Il Moscato d’Asti è un vino aromatico autoctono caratterizzato da profumi di arancio, pesca e tiglio, e da un sapore dolce e ricco di mineralità.
Greco è un uva così denominata perchè portata in Italia meridionale dai Pelasgi della Tessaglia nell’ VIII secolo A.C. È chiamata anche “aminea gemina” per la forma gemellare dei piccoli grappoli.
Fiano, uva chiamata dai Latini “Vitis Apiana” perchè le api sono particolarmente ghiotte della dolcezza di questa uva.
Vino che nasce dalla sperimentazione: il Nerello Mascalese bacca rossa offre un vino bianco fresco e vibrante, di grande sapidità con splendide note di frutta tropicale e una piacevole chiusura minerale.
La falanghina è coltivata secondo i tradizionali metodi diffusi anche in Germania e in Francia durante il medioevo, come nelle riggiole medievali conservate nella biblioteca casanetese oppure nella stampella dell'XI secolo della vendemmia longobarda nella chiesa di Santa Sofia a Benevento.
Il greco proviene da una vigna a cento metri in linea d'aria dalla docg di Avellino, ma le piante testimoniano di una vigna tra le più vecchie della varietà citata da Plinio. L'etichetta è una riggiola borbonica, del settecento, come tutte le etichette della casa vinicola.
Caudium significa coda, e la coda di volpe ha la sua zona di elezione a Cirignano, casale di Montesarchio in zona pedemontana. A Cirignano il vitigno cresce in zone difficili, povere, senza terreno, su pendii più ripidi della Mosella o della Val d'Aosta. Viticoltura estrema. L'etichetta è un...
Prende il nome dal vitigno omonimo che i latini chiamavano Vitis apiana, grazie alle api particolarmente ghiotte della dolceza di queste uve. Nel registro di Federico II di Svevia è annotato un ordine per tre "salme" di fiano. Anche Carlo D'Angiò impiantò nella propria vigna reale ben 16.000 viti...
Storicamente un vitigno utilizzato per la sua acidità e la sua produttività, il Carricante è probabilmente oggi una delle varietà più interessanti e dalle diverse sfaccettature ancora da scoprire. Mineralità, note sulfuree, sentori di idrocarburi, anche in annate giovani.
La Petite Arvine è un vitigno tradizionale a maturazione tardiva. Il suo nome deriva dalla varietà – Arvine – e dalla piccola taglia (petite in Francese) dei suoi acini. Questo vino è caratterizzato da un’intensa mineralità e salinità tipiche dei vini di montagna.
La superficie più vasta e la diversa composizione dei terreni ci hanno portato a intensificare sempre più il nostro impegno, per ottenere basse rese e maggiore qualità. L’ottimale equilibrio tra zuccheri complessivi e corretta acidità, segna ogni anno il giusto momento della vendemmia e ci...
Il colore giallo paglierino, il profumo intenso e persistente con sentori di pesca bianca, albicocca e mandorla dolce misti a note minerali ed agrumate, il sapore vigoroso, fresco e ricco descrivono un vino di carattere e di spiccata tipicità.
Colore: Giallo intenso con riflessi oro.Profumo: Sentori di polpa di banana matura, buccia di nespole e fiori di acacia.Sapore: Rotondo e persistente in bocca con una alcolicità capace di evidenziare una fitta e bianca trama tannica a corollario di una acidità vegetale e minerale.
Dal colore giallo paglierino, Chiarandà offre un bouquet complesso con note di frutta a polpa gialla (pesca), fiori di campo (ginestra) ed eleganti sentori dati dal lungo affinamento (nocciole e burro). In bocca è ampio e strutturato, con una piacevole trama sapida e minerale. Un bianco di lunga...
Giallo paglierino intenso e brillante. Olfatto di fiori bianchi e lievi note di camomilla, molto fresco e lineare. Palato maturo e polposo, molto preciso nel carattere varietale, dalle note di fiori e mandorle, con ritorni di sapore nel finale.
Ispirato ai grandi Fiano degli anni ‘70 e ‘80 del Novecento, di grande modernità e straordinaria ricchezza sensoriale. Frutto di una particolare selezione di uve delle tenute di Montefalcione e Manocalzati, terreni assai diversi, in grado di conferire equilibrio tra freschezza e struttura,...
Lo Chardonnay, in Piemonte, non è come molti credono un’introduzione moderna. La sua presenza è attestata a partire dalla prima metà dell’Ottocento grazie all’intraprendenza di Filippo Asinari, Conte di san Marzano e Costigliole ed importante figura politica-militare. Al suo rientro dalla...
Da terreni calcareo-argillosi, un bianco elegante, con gradevoli note fruttate e floreali.Colore: giallo paglierino con riflessi smeraldo.Profumo: piacevolmente fruttato e floreale, spiccano i profumi di mela verde e cedro, accompagnati da note di fiori bianchi.Gusto: abbastanza intenso e...
L’uva Cortese è un vitigno autoctono di origini molto antiche, coltivato diffusamente nella zona dell’Alessandrino. Dà vita a vini snelli e freschi, vitali, di pronta beva e immediata piacevolezza. Nel Comune di Gavi, da cui il vino prende il nome, questa produzione è garanzia dell’elevato pregio...
Salinaro, dal nome delle saline che sorgono lungo la costa, le cui brezze donano grande sapidità alle uve. Da uve Grillo, è un bianco fresco ed equilibrato.